Focolaio di infezione da virus dell'epatite A nei viaggiatori di ritorno dall'Egitto

COMUNICATO STAMPA

Focolaio di infezione da virus dell'epatite A nei viaggiatori di ritorno dall'Egitto: fonte di infezione sotto inchiesta

Tra il 1° novembre 2012 e il 30 aprile 2013, sono stati confermati dall’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) 15 casi e 89 casi probabili di infezioni da virus dell'epatite A, tutti del sottotipo IB, sono stati segnalati in 14 paesi UE. Tutti i casi hanno una storia di viaggio in Egitto.
La pressoché univoca certezza dell’origine dell’infezione è dovuta al fatto che 15 di questi casi, identificati in tre paesi diversi, presentano sequenze identiche di acido ribonucleico (RNA), che possono essere messe in relazione ad un focolaio multistato confermato con le esposizioni che si verificano in quel paese.
Le indagini epidemiologiche preliminari nei paesi colpiti non riguardano definitivamente qualsiasi particolare fonte di infezione. Tenendo conto di ciò, i cittadini non vaccinati dell’UE in viaggio in Egitto e particolarmente per la regione del Mar Rosso, possono ancora essere esposti. Ulteriori casi di epatite A sono suscettibili di essere segnalati nei paesi colpiti, con la possibilità di ulteriori stati casi di segnalazione legati al focolaio.
L’ECDC e la Commissione europea, in cooperazione con i paesi interessati e l'OMS (organizzazione mondiale della sanità), hanno fatto comunque sapere che continueranno a monitorare da vicino questo evento e aggiorneranno la valutazione del rischio non appena si renderanno disponibili nuove informazioni pertinenti. Inoltre, tutti gli stakeholder europei opereranno in stretta collaborazione con le autorità egiziane per indagare circa l'origine dell'infezione.
Per Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, comunque, le raccomandazioni per le vaccinazioni dovrebbero essere evidenziate per coloro che viaggiano in aree dove l'epatite A è endemica.

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